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Le 5W dell’Information Visualization
In vista dell’incontro con Alberto Cairo a Exhibitionist, abbiamo incontrato Aron Pilhofer, direttore dell’Interactive News Service del New York Times.
Pilhofer gestisce un team di 36 persone dalle competenze ibride: programmatori, grafici, giornalisti, esperti di social media e analytics. Da quando ha messo piede nel palazzo progettato da Renzo Piano a Times Square, ha creato alcuni dei migliori progetti di visualizzazione delle informazioni mai visti online. “Non facciamo progetti sul web, ma del web”, ci tiene subito a precisare durante CommunicAction, incontro tenuto all’Università di Bologna, città dove è stato ospite per due giorni (all’interno di un tour organizzato da Formica Blu).
Secondo Pilhofer non si può più prendere il giornalismo di carta e trasportarlo online, ma bisogna immaginare da zero nuovi ambienti di interazione.
Per spiegare meglio questi cambiamenti, Pilhofer ha presentato cinque progetti realizzati di recente dal Nytimes, ognuno dei quali esemplifica al meglio una delle caratteristiche che dovrebbe l’informazione nativa del web.
#Immersivo – Snow Fall
Ha di recente vinto il Premio Pulitzer nella categoria “Feature Writing”. Ed è senza dubbio uno dei migliori esempi di longform journalism nativo del web. Un mix di testo (oltre 17.000 parole), video, mappe interattive, slideshow che ci trasporta in un nuovo tipo di ambiente immersivo. “E’ stato costruito per costringere il lettore a non mollarlo mai”, ha spiegato Pilhofer.
#Sociale – Instagramming the Elections
Una pagina speciale con le foto condivise dai lettori su Instagram con hashtag #NYElections. Un’idea semplice e realizzata con eleganza grafica, che dimostra come una vecchia istituzione come il Nytimes possa aprirsi all’informazione dal basso facendo leva sull’uso dei social-network.
#Condivisibile – The Lively Morgue
Un Tumblr che riporta in vita l’immenso archivio fotografico del Nytimes attraverso meccanismi pensati per ambienti di social-networking ad alto tasso di condivisione. “Il Morgue (che in inglese vuol dire ‘obitorio’, NdR) è il nome che diamo allo scantinato dove sono raccolte tutte le foto che hanno fatto la storia del Nytimes. Abbiamo provato a riportarle in vita sfruttando le dinamiche dei social network”. Come quando si rovista in un cassetto dimenticato, anche qui si possono girare le foto e vedere cosa c’è scritto dietro. Inoltre ogni foto è collegata all’altra da un filo rosso narrativo.
#Interattivo – President Map
Il giorno in cui vengono diffusi i risultati elettorali è tra i più caotici: si è travolti dalle informazioni, ma non si riesce mai a trovare quello che si vuole. Il Nytimes ha invece realizzato quella che forse è la migliore mappa interattiva per visualizzare i risultati delle presidenziali Usa. Semplice, pulita, in grado di arrivare a un livello di dettaglio profondo (ogni singola contea), ma anche di dare il quadro di insieme. Data-journalism all’ennesima potenza grafica.
#Dinamico – Hurricane Sandy: Covering the Storm
“La carta stampata segue un ciclo di notizie standard, che però non rispecchia più le dinamiche di fruizione delle notizie online. Non si può più scrivere un articolo e poi aggiungere un aggiornamento dopo l’altro”. Ecco, quindi che, in occasione dell’arrivo dell’uragano Sandy, il Nytimes ha creato una nuova interfaccia di live-coverage che integra i flussi di notizie secondo un ordine cronologico. “Le redazioni non possono più basarsi su template fissi. Bisogna avere a disposizione format sempre più dinamici”.
VIDEO
Video realizzato da Formica Blu con Aron Pilhofer
EXTRA
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I ribelli del NYTimes (un articolo del 2009 che racconta come è nato il team di Pilhofer)
Credits foto apertura: PlacEvent