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Joi Ito a Meet the Media Guru
Joi Ito è oggi uno dei personaggi più interessanti della cultura digitale.
Figura eclettica di manager, studioso, attivista, viaggiatore e speaker instancabile, è uno dei teorici della nuova era “mobile”: le tecnologie wireless determineranno una mutazione antropologica nel modo di pensare, vivere, e nel modo in cui la gente si relaziona ai media. Come manager, Joi ha costruito il suo successo agli albori di Internet in Giappone. Nel 2000 ha costituito Neoteny, società di venture capital quotata per 20 milioni di dollari. È stato fra i primi a investire nei blog, creando Six Apart, un blog dedicato alla business community.
Il World Economic Forum lo ha incluso fra i 100 leader del futuro.
Come studioso, Joi (che ha vissuto a lungo a San Francisco e si è imbevuto della cultura digitale Wired-style) applica all’interpretazione della nuove comunità mobili il modello dei cultural studies – la scuola sociologica inglese che a partire dagli anni Sessanta ha rivoluzionato lo studio dei meccanismi di azione sociale dei mass media.
È un interprete molto profondo delle conseguenze antropologiche e sociologiche della cultura dei cellulari – descritta in Smart Mobs da Howard Rheingold, altro guru delle culture digitali.
Come attivista, Joi è impegnato attraverso il suo Moblog in molte cause civili e in particolare nel sostegno della società della conoscenza condivisa (“connected society”).
È stato uno dei fondatori di Creative Commons, l’organizzazione creata da Lawrence Lessig (docente alla Stanford School of Law) che ridefinisce la concezione del diritto di proprietà intellettuale nell’era digitale. Creative Commons ha creato una community con riferimenti internazionali ed è attualmente uno dei punti di riferimento del dibattito mondiale sul copyright.
La presenza a Milano di Ito ha mosso la stampa, con articoli e interviste apparsi sulle pagine dei quotidiani nazionali (La Repubblica – Affari & Finanza, Corriere della Sera – Economia, Il Sole 24 Ore – @lfa) e la televisione, con un servizio sull’emittente satellitare Sky (Sky Lab). Inoltre l’intervento di Ito ha scatenato una vivacissima polemica sui blog italiani e internazionali.