Post
STARTS Residency: Markus Jeschaunig con Urban.Climate.Oasis Milano
INTRO
LA SFIDA || REPAIRING THE URBAN FABRIC | CHALLENGE Nº20
L’ecosistema urbano è stato messo a dura prova dall’emergenza Covid 19 e dalle relative misure di restrizione. Città grandi e complesse come Milano traggono forza dalle relazioni umane, dalle sinergie legate alla prossimità e da fitte reti di relazioni, anche ibride. Per questo le misure di distanziamento sociale hanno profondamente danneggiato il suo tessuto sociale, le sue connessioni e quindi la sua capacità di rigenerarsi.
D’altronde il virus è circolato più velocemente nelle grandi città, avendo un impatto più forte sui loro ecosistemi anche per la presenza di patogeni endemici legati all’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo.
Gli artisti sono stati invitati ad affrontare la sfida della trasformazione antropica, biologica e artificiale di un ecosistema urbano, in risposta all’incursione di elementi esterni, esplorando come prevenire e indebolire l’impatto di questi ultimi sul tessuto urbano, potenziando un ecosistema decolonizzato da agenti patogeni e inquinanti.
IL PROGETTO SELEZIONATO: URBAN. CLIMATE. OASIS MILANO
Il progetto Urban.Climate.Oasis Milano intende attuare un prototipo di clima produttivo e partecipativo per coltivare micro alghe utilizzando il calore di scarto. Grazie alle sue elevate emissioni di calore, l’edificio di Human Technopole – co-hosting institution – a Rho-Fiera, offre una vetrina ideale per utilizzare il calore di scarto per creare un nuovo clima scientifico e sociale. Oasi a Milano nasce dalla combinazione di diverse tecnologie e discipline.
La raccolta del calore di scarto durante tutto l’anno consente di coltivare piante, ortaggi o, nel caso dei partner scientifici (Human Technopole) di coltivare micro alghe. Offre la possibilità di esprimere i problemi climatici in uno spazio pubblico e in un modo altamente estetico. Coinvolge gli scienziati e il pubblico in un processo partecipativo e multidisciplinare e crea circoli energetici sotto forma di un’operativa installazione artistica (soluzioni per risorse future).
Il prototipo sarà costruito e posizionato presso l’ex area Expo di Rho-Fiera, accanto al Padiglione Italia, sia al piano terra che al livello del tetto.
Poiché le specie Algea hanno bisogno di calore e luce per crescere, l’oasi urbana potrebbe fornire una nuova struttura scientifica per l’autarchia energetica. Un laboratorio di ricerca a energia zero per gli scienziati di Human Technopole. La missione del progetto sarà quella di generare consapevolezza per i processi climatici nel quartiere urbano locale attraverso un programma di partecipazione pubblica.
L’ARTISTA: MARKUS JESCHAUNIG
Markus Jeschaunig, nato nel 1982 a Graz, in Austria, vive e lavora a Graz. Ispirato dalle dinamiche e dalle forze della litosfera, dell’idrosfera, dell’atmosfera e della biosfera, l’artista cerca di decifrare i sistemi naturali, sociali, spaziali ed economici. Nel linguaggio dell’arte contemporanea, le sue opere si evolvono tra i poli dell’ecologia, del paesaggio, dell’urbanistica e della tecnologia, oltre che dello spazio pubblico e dell’attivismo.
Jeschaunig ha studiato arte e architettura all’Università di Arte e Design di Linz, all’Università di Belle Arti Mimar Sinan di Istanbul e all’Università di Tecnologia di Vienna. Si è laureato in architettura presso l’Università di Arte e Design di Linz nel 2010 e ha completato uno stage presso l’ufficio di Christian Kerez a Zurigo nel 2011. Ha fondato il suo studio di belle arti “agency in biosphere” nel 2012. Da allora, ha partecipato a diversi progetti nazionali e internazionali.
Jeschaunig è coautore di “breathe.austria” – Padiglione austriaco all’Expo 2015 di Milano. È co-fondatore del Think-tank transdisciplinare “breathe.earth.collective” (dal 2015 ad oggi).
Markus Jeschaunig è invitato a concentrarsi sulla città di Milano e ripararne il tessuto urbano, utilizzando i linguaggi digitali per restituire il processo speculativo/prototipale
email: studio@agencyinbiosphere.com
Instagram: @agencyinbiosphere