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Seoul Light Festival, ci siamo anche noi
MEET è in Corea su invito del Seoul Light, il festival organizzato dalla Seoul Design Foundation e ospitato all’interno del DDP building, il maxi edificio (firmato da Zaha Hadid) che, per l’occasione, ha trasformato le sue pareti esterne in una enorme media facade.
La nostra founder Maria Grazia Mattei è volata a Seoul e ha preso parte all’opening della rassegna culminato con lo svelamento dell’installazione Seoul Haemong di Refik Anadol.
Media artist recentemente premiato con il Lumen Prize – il riconoscimento che va agli artisti che coniugano arte e tecnologie ai massimi livelli – Anadol ha presentato un lavoro che sintetizza passato, presente e (possibile) futuro della megalopoli orientale. Per farlo è partito dai materiali storici e d’archivio messi a disposizioni dalle istituzioni cittadine che ha fatto scandagliare da una Intelligenza Artificiale e da algoritmi “addestrati” ad hoc. Il risultato è una sinfonia di visioni e suoni che danza sulla media facciata offrendosi a cittadini e turisti di Seoul.
Nell’immagine, Mattei con Anadol davanti al DDP.
E proprio la relazione fra intelligenza artificiale, arte e società ha fatto da filo rosso ad uno degli eventi del Seoul Light, l’AI & ART Forum che ha visto alternarsi realtà coreane, quali la Seoul Design Foundation e il Museo Nazionale d’Arte Moderna, ed internazionali, come Ars Electronica di Linz in Austria, Google Art&Culture e MEET, appunto.
Mattei ha presentato la missione e gli obiettivi del nostro centro quale “enzima” capace di veicolare un pensiero critico e costruttivo rispetto alla tecnologia. Com’è emerso dagli interventi di diversi relatori è diventato urgente “umanizzare la tecnologia” ovvero impegnarsi a rintracciare, analizzare e diffondere le tracce che il digitale ha lasciato sul nostro modo di stare al mondo quali persone, cittadini e membri di una comunità. MEET lo fa e lo farà a partire dai linguaggi creativi ed espressivi, dalle commistioni fra saperi tradizionalmente lontani come l’arte, la scienza e la tecnologia.
Noi crediamo che la bellezza e l’empatia generate dalla media art e dal digitale creativo siano il veicolo giusto per attivare una riflessione ponderata e non tecno-diretta su quali tecnologie vogliamo “scegliere” e a che scopi.
MEET si muove da tempo in questa direzione disseminando la creatività digitale italiana in luoghi nevralgici, come accade con il progetto Nice to MEET you a Malpensa, ma pure costituendosi quale nodo italiano di un network esteso che già opera sull’innovazione culturale in tutto il mondo. In questa direzione va il nostro impegno quale Regional S+T+ARTS Center per la disseminazione di una digital transformation organica ed inclusiva e la progettazione del secondo MEETing dei centri di cultura digitale, dopo il successo della prima edizione. Scopri di più qui.
Nell’immagine in alto, un’istantanea dell’installazione Seoul Haemong di Refik Anadol.