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Se non hai Weixin, non venire in Cina
Spesso si parla di Internet, app e social network come se fossero solo prodotti occidentali. Senza considerare che per ogni Twitter, Facebook e WhatsApp, ci sono servizi altrettanto famosi (e spesso anche più utilizzati) in Cina. E’ il caso del servizio di microblogging Weibo o della nuova stella nascente: Weixin (WeChat in inglese).
In vista del prossimo incontro di MtMG con Kaiser Kuo abbiamo chiesto a Simone Pieranni, fondatore dell’agenzia China-Files, di rispondere a una serie di ipotetiche FAQ sullo scenario digitale cinese. Un mondo che, per quanto possa sembrare distante, si sta sempre più avvicinando.
Quali suggerimenti si possono dare a chi ha appena fatto partire una startup o semplicemente è uno smanettone desideroso di confrontarsi con il mercato cinese?
Intanto, per cominciare, qui sotto trovi le prime 5 applicazioni usate in Cina, per Apple…nel 2012.
Anche se consiglierei di cominciare da una parola sola: Weixin.
In Cina la puoi sentire nominare ogni qual volta interagisci con un cinese, ad esempio quando chiedi il numero di cellulare. Prima la risposta/domanda era: “Hai un account su Weibo (il “Twitter” cinese)?”. Ora invece è: “Ma non hai Wechat (il nome inglese di Weixin)?” Per usare uno slang comune, senza Wechat, oggi in Cina, sei fuori dai giri.
Perché?
Perché Wechat è un’applicazione per smartphone, usata ogni giorno da 194 milioni di cinesi: ormai è il modo più semplice e immediato per comunicare in Cina.
Ah ok, quindi è solo un’app cinese?
No, perché Tencent, l’azienda che lo produce, ha appena ufficializzato che a usarlo ormai sarebbero anche 50 milioni di persone fuori dalla Cina. Hanno appena lanciato un commercial a Singapore e hanno intenzione di entrare anche in mercato internazionale.
Quali sono le caratteristiche principali di WeChat?
Immagina di avere in un’unica applicazione Twitter, Facebook, sms, Viber, Skype, Instagram e un blog. Ti connetti con il tuo numero di cellulare, automaticamente l’applicazione ti collega a chiunque nella tua rubrica abbia WeChat. A quel punto puoi comunicare, gratis, via sms, con messaggi vocali, puoi postare foto, mini video, commenti, creare gruppi e scaricare altre applicazioni.
Il Wall Street Journal – forse perché stando in Cina negli ultimi tempi ci si è accorti che WeChat ha ormai superato nel gradimento Weibo – ha realizzato un video per spiegarne le funzioni e potenzialità.
Quali “altre applicazioni” sono state integrate su WeChat?
Ci sono alcune applicazioni che vanno molto tra gli stranieri, così da superare anche le barriere linguistiche. Qualcosa di simile a queste app per iPhone, ma realizzate ad hoc per WeChat. Ad esempio Beijing Stuff o Shanghai Stuff, due applicazioni che informano giornalmente sugli eventi cittadini.
E c’è anche qualcosa di più “cinese”?
Certo: intanto puoi attivare la funzione di “cerca intorno a te” per vedere chi nei dintorni ha WeChat. Poi c’è la funzione: “Agita”. Scuoti il tuo smartphone e trovi automaticamente altre persone che nel raggio di un chilometro hanno “agitato” lo smartphone. Infine c’è “Bottiglie alla deriva”: puoi conoscere utenti di WeChat in modo random.
Chi ha creato WeChat?
La Tencent che già aveva creato QQ, lo strumento di messaggi istantanei più usato in Cina, una cosa simile al vecchio MSN. Tencent per altro ha visto i ricavi dalle attività di e-commerce crescere in modo decisamente rapido: una crescita nell’ultimo anno del 49 percento per 1,68 miliardi di yuan (272,6 milioni di dollari). Un risultato talmente importante che perfino Alibaba ha capito di dover investire nell’e-commerce sugli smartphone.
Aspetta, aspetta, Alibaba? Cos’è?
Alibaba ha creato Taobao la prima piattaforma al mondo per l’e-commerce, ed è cinese. Vai sul sito, segui le istruzioni in inglese che trovi qui e ti puoi creare il tuo negozio virtuale in Cina. Costa poco e puoi vendere i tuoi prodotti a tutti i cinesi. La piattaforma è stata creata da Jack Ma, uno che a 48 anni ha detto, “Mi ritiro, largo ai giovani”. Ha 500 milioni di potenziali acquirenti e ora ha deciso di investire in Weibo, il Twitter cinese, per sviluppare la propria piattaforma di e-commerce per gli smartphone.
Ma quindi il mercato delle applicazioni in Cina è in crescita?
Da qualche mese la Cina è il primo mercato al mondo per le applicazioni Android, ad esempio. Questo è il giro d’affari….a marzo 2013.
Poi ci sono i giochi:
Quindi cosa consiglieresti di sviluppare a una startup che vuole sbarcare in Cina?
Considerando che a livello di app per comunicare WeChat ha fatto il pieno… meglio partire dai giochi!