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La nuova collana MtMG in 6 word cloud
Se volessimo sintetizzare centinaia di migliaia di battute in tre sole parole (anzi, tag, per riprendere un termine 2.0) sarebbero senza dubbio queste:
*Smart Cities*, *Trasparenza*, *Social Innovation*: tre temi su cui MtMG ha fatto da apripista in Italia e su cui vuole vuole continuare ad alimentare il dibattito anche in futuro.
Va proprio in questa direzione la nuova collana “A tu per tu con la cultura digitale” lanciata insieme a Egea: dare una forma più stabile e accessibile nel tempo alle tante scintille che i nostri guru hanno fatto scattare durante gli incontri organizzati a Milano. E così tornare a riflettere, anche a mesi o anni di distanza, su argomenti che ormai non possono più essere relegati al solito angolo *digitale*, ma rappresentano al tempo stesso un’opportunità e una strategia per provare cambiare (in meglio) il nostro paese. Non solo a livello tecnologico, ma soprattutto politico, sociale, economico.
Trasparenza
Si prenda il saggio “La Trasparenza della Rete” di Lawrence Lessig. Per quanto faccia riferimento alla lecture tenuta nel 2009 alla Mediateca Santa Teresa, rivela tutta la sua attualità proprio oggi. Già quattro anni fa Lessig ci invitava riflettere su una serie di tematiche che in Italia sarebbero poi esplose nelle elezioni nazionali del 2013 con l’ascesa del Movimento 5 Stelle (in un dibattito spesso poco informato sulle reali dinamiche di Internet).
Siamo invece certi che i temi della *trasparenza*, della *corruzione*, del buon *governo* da raggiungere (anche) attraverso gli strumenti digitali, diventeranno sempre più centrale nell’agenda *politica* italiana. E il saggio di Lessig rappresenta senza dubbio una delle letture più autorevoli per l’eterno problema di come il *denaro* influenzi la vita democratica, di quali *leggi* siano necessarie per ridare *fiducia* alla *politica*.
Social Innovation
Non è un caso se poi *fare* e *creare* sono due dei termini più utilizzati da Geoff Mulgan in “Social Innovation”.
Attraverso tanti case-studies, l’attuale CEO di Nesta racconta bene come un’altra innovazione sia possibile. E non ha niente a che vedere con quella creata dall’alto dai grandi colossi hi-tech, ma nasce dal basso e cresce nelle periferie. E, soprattutto, risponde a un bisogno di (ri)*fare* la realtà, *creare* nuove relazioni sociali grazie al potere di auto-organizzazione della rete. Anche in questo caso, Mulgan fornisce la migliore cornice teorica a un fenomeno che, tra iniziative istituzionali e progetti grassroot, sta esplodendo anche in Italia. E che, come dimostra la centralità nella word cloud sotto, trova la sua chiave di successo proprio nelle *persone* e in un rinato bisogno di essere protagonisti del proprio *cambiamento*.
Smart Cities
Anche quando si parla di “smart cities”, le tecnologie vanno di pari passo con le *persone*. Un aspetto questo che emerge alle perfezione dal libro di Carlo Ratti “Smart City, Smart Citizen”.
Un saggio in cui le *idee* fanno rima con *progetto*, l’*architettura* con le *informazioni*. Ma, soprattutto, un testo in cui ci viene dimostrato come le nostre *città* stanno dando vita a un *sistema* nervoso potenzialmente grande quanto il *mondo*, in cui il vero aspetto innovativo siamo proprio noi: gli *smart* *citizen*.