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#FocusOnline Around Reading | Gino Roncaglia e Maria Vittoria Alfieri
Gino Roncaglia, professore di editoria digitale, e Maria Vittoria Alfieri, esperta di didattica potenziata dal digitale, si sono confrontati nel corso del secondo focus online partendo dalle tematiche della lettura immersiva affrontate da Maryanne Wolf nel corso del suo Meet the Media Guru.
Durante il suo intervento, la neuroscienziata cognitivista ha messo in mostra tutta una serie di dati derivanti dalla sua osservazione per parlare della lettura come di un elemento fondamentale per lo sviluppo delle capacità di apprendimento. Inoltre, nel corso del suo Meet the Media Guru, abbiamo avuto l’opportunità di discutere del rapporto che intercorre tra lettura immersiva ed ecosistema della comunicazione digitale, spesso veloce, frammentato e, in parte, distrattivo.
Quello che però Gino Roncaglia ha specificato nel corso del suo speech è stato il fatto che occorre mettersi in guardia dal rischio di contrapporre l’ecosistema della lettura cartacea con quello digitale: il digitale è di per sé solo un formato di codifica dell’informazione. Un esempio è il testo di Roberto Casati “Contro il colonialismo digitale”, che pone un interrogativo legato a come si possa fare in modo che l’ecosistema digitale non sia solo una rincorsa veloce di informazioni frammentate. Ci parla poi di lettura aumentata, ovvero l’essere situati in un ecosistema che comprende il digitale con continui rimandi in rete. Al concetto di lettura aumentata si presta l’esempio di “The Black Cloud” di Fred Hoyle, un libro di fantascienza degli anni ’50, dove in un passo si parla di una sinfonia di Beethoven suonata a una velocità tale che l’intelligenza umana non era in grado di concepire. Oggi, però, si può ascoltare la melodia accelerata su YouTube, permettendo così al lettore di immergersi ancora di più nella narrazione.
Due progetti legati alla lettura aumentata di cui Gino ci parla e che lo vedono coinvolto sono The Living Book e Read Twinning. Il primo è un progetto europeo che ha coinvolto cinque nazioni, tra cui l’Italia, con tassi di lettura problematici e con criticità nel promuovere la lettura a scuola e nelle giovani generazioni. Il progetto vuole riflettere su come migliorare la motivazione delle nuove generazioni tramite la lettura digitale e aumentata attorno ai libri fornendo delle indicazioni metodologiche con linee guida che suggeriscono metodi già utilizzati sul campo. Read Twinning, invece, lavora nelle scuole in cui le barriere disciplinari e gruppi classe rendono difficili costruire aggregazioni legate agli interessi. L’efficacia del progetto si è rivelata maggiore su piccoli gruppi che scelgono di leggere su un interesse condiviso.
L’esperienza che ci ha portato Maria Vittoria Alfieri è quella del social reading, una pratica di lettura condivisa dove un insieme di persone all’interno di un ecosistema digitale strutturato leggono un testo e lo commentano, come se si trovassero sui social.
Il progetto di cui Maria Vittoria si occupa è Pearson Social Reading, in collaborazione con Betwyll: tramite l’utilizzo di un’app per smartphone, i docenti delle scuole secondarie cercano di avvicinare i ragazzi alla lettura. I testi all’interno dell’app sono organizzati in blocchetti (chiamati gli sblocchettati) che risultano di facile fruizione per gli studenti perché organizzati in un sistema in cui non si perdono. Maryanne Wolf ha parlato di una lettura zeta in cui il filo si perde: in questo modo, il problema è risolto perché i ragazzi portano avanti una lettura profonda e intima e attorno a questi blocchetti si sviluppa la parte di interazione e socialità. Un’interfaccia di lettura ben congeniata è fondamentale per evitare letture dispersive e distrattive.
Questo progetto è in atto da un anno ed è rivolto principalmente alle scuole dove, per misurare il livello qualitativo dell’esperienza, agli studenti viene chiesto di rispondere a delle domande che portano a feedback molto positivi. Per permettere al lettore un’esperienza più personalizzata possibile sono state pensate soluzioni come testi ad alta leggibilità, ascolto della lettura di un testo (strumento compensativo per la dislessia che permette di partecipare alla lettura) e un’interfaccia strutturata; sono, inoltre, disponibili i commenti dei lettori che permettono di approfondire i contenuti e avvicinare l’ecosistema digitale ai lettori in quanto c’è sempre più bisogno di un’attualizzazione del sé.
Le parole chiave di questo progetto sono pensiero critico, scrivere e confronto – ci dice Maria Vittoria Alfieri. Tutto questo avviene nel pieno rispetto dei lettori che si sentono concentrati e mai offesi. Alcuni lettori hanno dichiarato di preferire l’interazione tramite app rispetto a quella di persona perché gli permetteva di avere il tempo di mettere a fuoco in maniera puntuale ciò che volevano rispondere.
È molto importante in questo caso parlare di attualizzazione, poiché c’è sempre più bisogno di parlare dell’oggi e di se stessi e questo si può fare tramite la lettura di diverse tipologie di testi che vanno dai classici fino alle letture più contemporanee. È altrettanto importante parlare di empatia e relazione: la lettura dà la possibilità agli altri di entrare nel nostro mondo e permette di entrare nel mondo degli altri e anche di stimolare quei lettori che in presenza potrebbero riscontrare delle difficoltà.
Q&A
“Come è venuta l’idea di creare momenti di social reading?”
L’idea era quella di avvicinare i giovani alla lettura e far venire loro voglia di leggere senza che si sentissero obbligati.
“Come è stata fatta a monte la selezione dei testi?”
Non sono stati scelti dei testi interi, ma delle letture antologiche con temi legati alla cittadinanza e alla sostenibilità attraverso letture di libri classici, contemporanei o testi di canzoni.
“Come si fa a integrare una lettura guidata a una lettura aumentata verso l’esterno?”
Occorre proteggere la dimensione privata della lettura e la condivisione deve avvenire prima e dopo il momento individuale. La lettura deve essere legata a interessi personali e la guida è più una guida metodologica che dà buoni strumenti. Sul digitale è possibile raccogliere tutte le letture, ma rimane ancora debole l’analisi di testi complessi e l’annotazione su carta rimane ad oggi il metodo più efficace.