Evento
Realia: il futuro simbiotico nell’arte digitale di Sabrina Ratté
Canadese di Montreal, Sabrina Ratté inizia a lavorare con l’arte digitale all’inizio degli anni 2000, incuriosita dalle tecnologie audio-visive dell’epoca, dalle precedenti sperimentazioni dei primi video artist e dal loro uso di tecnologie acerbe, immediate e estremamente sperimentali.
Il suo lavoro si evolve con la creazione di mondi surreali e poeticamente distopici, ispirati spesso dal lavoro di filosofi contemporanei, e da un’immaginazione sollecitata dai temi dell’evoluzione speculativa e della convergenza tra biologia e tecnologia.
In mostra: il futuro simbiotico di Sabrina Ratté
Realia raccoglie quattro opere: Floralia (2021), Inflorescences (2023), Plane of Incidence (2024) e Cyberdelia (2024), che sintetizzano i recenti percorsi tematici di Sabrina Ratté. Il comune denominatore è una poetica dirompente, che riesce a incontrare con grazia e una grande accuratezza estetica gli argomenti più urgenti del contemporaneo. L’ambiente in trasformazione, la crisi climatica, i rifiuti tecnologici: tutti segnali di una civiltà che faticosamente inizia a fare i conti con se stessa e con la propria compulsione a ignorare, nascondendo nelle wasteland i rifiuti e i problemi che ha creato.
Sabrina Ratté fa un passo oltre. Trasforma l’inevitabile seduzione della visione distopica in poesia, ispirata dal pensiero di Donna Haraway. La filosofa sistematicamente rimedia alla crisi contemporanea proponendo l’avvento di una simbiosi evolutiva in cui uomo e natura convivono in un mutuo rapporto di creazione inattesa e incontrollabile. Non si parla più di Antropocene , perché siamo all’avvento del Simbiocene. Un’era in cui il concetto di “mostruoso” ritrova il suo senso originale: meraviglia, rigenerazione, stupore e nuova bellezza.
Dal macro al micro, la memoria digitale come strumento di conoscenza
L’artista rivolge poi l’attenzione all’ambiguo tema della memoria. In un mondo trasformato, come ricorderemo piante e fiori e come ne faremo esperienza estetica? Nei mondi immaginati dall’artista la conoscenza è un percorso verso l’intimità con la materia naturale. Un’esplosione che segna il percorso dal macro al micro, per avvicinare, osservare, conoscere.
Da qui nasce Floralia, l’opera in quattro parti che abiterà la sala immersiva di MEET. Il set è un futuro speculativo, dove campioni di specie vegetali ormai estinte sono conservati ed esposti in una sala di archiviazione virtuale. Attraverso il montaggio e strategie visive, lo spazio si trasforma sotto l’effetto di interferenze causate dalla memoria che emana dalle piante catalogate, rivelando tracce di un passato che continua ad abitare il luogo. Floralia è una simulazione di ecosistemi nati dalla fusione tra tecnologia e materia organica, dove passato e futuro coesistono in una tensione perpetua nel presente.

Floralia, Sabrina Ratté, 2021
Nelle Gallerie 1, 2 e 3 di MEET saranno esposte le altre opere in mostra
Inflorescences (2023)
Inflorescences
Inflorescences immagina un futuro in cui piante, funghi e creature sconosciute si adattano per vivere con i rifiuti elettronici, trasformando ciò che sembrava inutile in nuove connessioni ecologiche. L’installazione esplora l’idea di un mondo senza esseri umani, ma plasmato dai resti delle loro azioni.
Nei video, compaiono organismi ibridi, dalle forme che ricordano mutazioni floreali o fungine, che prendono vita dai materiali e dalle superfici degli oggetti abbandonati. Dispositivi elettronici obsoleti, trovati in vari luoghi, sono stati scansionati in 3D e poi animati digitalmente. Così, questi frammenti del nostro mondo si trasformano in una visione di un futuro dove natura e tecnologia si mescolano in modo simbiotico.
Cyberdelia (2024)
Cyberdelia, concepita da Sabrina Ratté durante una residenza artistica al centro Sporobole, esplora il potenziale creativo dell’intelligenza artificiale. L’installazione include 22 video con paesaggi sonori co-composti da Roger Tellier-Craig e un’IA, accompagnati da 22 carte ispirate agli arcani maggiori dei tarocchi.
I visitatori consultano l’oracolo scegliendo una carta e attivando il video corrispondente, dando vita a un dialogo con l’ignoto che intreccia casualità e intenzione. Omaggiando la cybercultura degli anni ’80-’90, Cyberdelia riflette sul rapporto tra uomo e IA, offrendo visioni che mescolano tecnologia, natura e immaginazione collettiva.
Plane of Incidence (2024)
Plane of Incidence indaga il rapporto tra oggetto, vivente ed evoluzione speculativa, ispirandosi a concetti come l’animismo e l’Interliving di Lynn Margulis. Oggetti abbandonati trovati a Montréal e Marsiglia sono stati digitalizzati e integrati in ambienti virtuali, fondendosi con il vivente per generare nuove forme di vita.
L’opera immagina traiettorie imprevedibili dell’evoluzione, esplorando l’agente trasformativo degli oggetti e le loro connessioni con l’organico, evocando scenari che stupiscono e inquietano.
Per la prima volta in Italia dopo le tante capitali dell’arte digitale
Il lavoro di Sabrina Ratté è stato esposto al Laforet Museum di Tokyo, al Montreal Museum of Fine Arts, al Centre Pompidou di Parigi, al PHI Center di Montreal, al Max Ernst Museum di Brühl e al Museum of the Moving Image di New York. Ha presentato mostre personali al Gaîté Lyrique di Parigi, al Fotografiska di Shanghai e all’Arsenal Contemporary Art di Montreal e New York. In particolare, le sue opere fanno parte della collezione del Montreal Contemporary Art Museum.
Realia
Sabrina Ratté
MEET, dal 13 marzo al 1 giugno 2025