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Edgar Morin 11/11/2009 – Teatro Dal Verme
Edgar Morin, una fra le figure più prestigiose della cultura contemporanea, nasce a Parigi l’8 luglio 1921. Sociologo al C.N.R.S. (Centre national de la recherche scientifique, di cui è tuttora parte), si dedica negli anni Cinquanta a ricerche, rimaste celebri, sul divismo, i giovani e la cultura di massa. Collabora con articoli politici al France-Observateur e poi al Nouvel Observateur. Fonda nel 1956 la rivista Arguments. Nel 1967, con Roland Barthes e Georges Friedmann, fonda Communications. Un soggiorno al Salk Institut nel l969 lo mette a contatto con la teoria dei sistemi che costituirà il punto di partenza delle sue successive ricerche epistemologiche.
Al centro dell’impegno politico e delle prime ricerche di Edgar Morin c’è una lucida e vivace analisi della cultura di massa quale complesso di miti, simboli e immagini della vita reale e della vita immaginaria. Successivamente, Morin ha intrapreso una vasta indagine sulla “complessità” caratterizzata da una conoscenza non parcellizzata né dogmatica e nella quale la complessità biologica della mente umana si intreccia con la complessità culturale a tal punto che, secondo il filosofo francese, il ruolo della cultura diventa indispensabile per la stessa evoluzione biologica.
Profondo indagatore della razionalità, Morin nella sua ricognizione distingue due dialogiche presupposte: la razionalizzazione e la razionalità. Mentre la prima privilegia la coerenza logica rispetto all’empirica operando dalla parte della macchina artificiale e rischiando così di cadere nella chiusura in sé, la razionalità è invece dialogo con il mondo.
Edgar Morin è presidente de “La Voix du Net”, collettivo di persone accomunate dal desiderio di contribuire con il proprio impegno, il pensiero, le singole competenze e la ricerca all’espressione della creatività intrinseca a ciascun essere umano. Attualmente, afferma Morin, ci troviamo in un periodo di forte crisi tra razionalità e razionalizzazione e in filosofia, nella scienza e nella politica si torna a cogliere la complessità.
Nell’arco della sua vita, Morin ha sviluppato importanti ricerche di sociologia contemporanea (L’Esprit du Temps, La Métamorphose de Plozevet, La Rumeur d’Orléans) e ha affrontato, appunto, la complessità antropologica del mondo, includendovi sia la dimensione biologica sia la dimensione immaginativa dell’essere umano (L’Homme et la mort, Le Cinéma ou l’homme imaginaire, Le Paradigme Perdu).
Per oltre trent’anni, Morin ha lavorato alla ricerca di un metodo adatto a raccogliere le sfide della complessità, metodo oggi necessario non soltanto alla sfera scientifica ma anche a quella umanistica, del sociale e della politica (Le Méthode 1. La Nature de la Nature; 2. La Vie de la vie; 3. La connaissance de la connisance; 4. Les Idées; 5. L’identité humaine; 6. l’Etique).
All’interno di questo sforzo intellettuale, Edgar Morin ha saputo enucleare una chiara analisi dei problemi fondamentali del nostro tempo e un impianto etico per affrontare il terzo millennio (Pour sortir du XXème sieclè, Penser l’Europe, Terre-Patrie, Pour une politique de civilisation, Vers l’abîme).
Le opere di Edgar Morin sono state tradotte in almeno 28 lingue e pubblicate in 42 paesi.