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Derrick de Kerckhove: alle radici del nuovo
Tecnologie, noosfera, fase cognitiva dell’evoluzione.
Derrick de Kerckhove è una conoscenza di lunga data di Meet the Media Guru. Da moltissimo tempo desideravamo coinvolgerlo per avere il polso dell’evoluzione dei media e perché ci raccontasse gli sviluppi più recenti del suo lavoro.
Il 21 maggio, finalmente, Derrick sarà con noi per un particolarissimo Meet the Media Guru “alla carriera”.
Il più importante erede di Marshall McLuhan traccerà un excursus storico attraverso le diverse fasi dell’evoluzione tecnologica, analizzerà le principali tappe di questa storia e anticiperà i prossimi sviluppi.
Primo fra gli studiosi ad aprire alle neuroscienze e all’analisi dei media digitali, ormai da moltissimi anni Derrick è uno degli studiosi più accreditati e uno dei protagonisti assoluti della ricerca sull’evoluzione delle nuove tecnologie.
Con Derrick, Meet the Media Guru esplorerà le radici del nuovo attraverso il racconto di chi è da sempre al centro dei cambiamenti tecnologici. Cambiamenti che stanno rendendo reale quella “noosfera” teorizzata nel 1926 da Vladimir Vernadsky e Pierre Teilhard de Chardin e di cui parla anche Edgar Morin nel suo lavoro: una sorta di coscienza collettiva dell’uomo che scaturisce dall’interazione fra le menti umane organizzate in reti sociali complesse che consentono alla noosfera di acquisire sempre maggiore consapevolezza.
La noosfera – dimostrerà de Kerckhove – si sta realizzando sotto i nostri occhi in modi che de Chardin stesso non aveva previsto ma che Marshall McLuhan aveva invece descritto con esattezza.
Oggi siamo al centro di un enorme cambiamento cognitivo che è il risultato della “elettrificazione” del linguaggio.
Grazie all’elettricità il linguaggio avvolge oggi i nostri corpi, che vivono immersi in esso come in una piscina. Le tecnologie del mobile (cellulari e altri dispositivi sempre più personali) anticipano la terza fase dell’era dell’elettricità.
La prima è stata la fase analogica e ha dato all’uomo il calore, la luce e l’energia; la seconda è stata la fase digitale che ha cambiato l’elettricità in linguaggio; la fase attuale è più profondamente cognitiva poiché dà al contenuto una capacità, sin qui inedita, di diffusione e risposta immediati.
E, in Twitter – ci racconterà tra le altre cose de Kerckhove – possiamo individuare l’alfiere di questa nuova fase: un sistema nervoso pulsante in grado di collegare istantaneamente ognuno di noi con chiunque altro.
E il bello deve ancora venire.
Le iscrizioni sono aperte.