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BK! Storytelling, le 22 regole della Pixar
#Pixar
Poco prima di lasciare la Pixar, la storyboard artist Emma Coats ha deciso di condividere su Twitter quello che aveva imparato nella celebre casa di produzione in fatto di storytelling. Il risultato sono state 22 regole che sono state poi molto condivise online (e abbracciate anche da chi non lavora con le storie, ma con la programmazione).
Ora queste regole sono state visualizzate da Dino Ignacio, UX Director di un’azienda che lavora con Electronic Arts, con scene riprese dai titoli più famosi della Pixar. Ne segnaliamo alcune sotto, per tenere vivo il doppio dibattito che MtMG porta avanti da tempo: quello sulla Pixar come fucina della creatività contemporanea (digitale e non solo) e quello sullo storytelling.
Di questi temi ha parlato approfondintamente anche John Lasseter durante il suo intervento a MtMG.
Si ammira un personaggio più perché ci prova che per quando raggiunge un successo
Semplifica. Focalizzati. Combina i personaggi
Quando ti blocchi, fai un elenco delle cose che NON succederanno nel seguito della storia
#GIF
Ma chi l’ha detto che le GIF animate siano solo un sottogenere del web, buone solo a parlare di Lolcat e a illustrare le listicle virali di Buzzfeed?
Come segnala Wired Usa diverse testate prestigiose hanno iniziato a commissionare GIF più sofisticate ed “artistiche” a illustratori specializzati nel genere. E’ il caso Rebecca Mock, che ne ha realizzate di diverse per il Nytimes. Testata con cui collabora anche Oliver Munday (qui un suo lavoro recente).
Anche Laurene Broglio, illustratrice francese, ha iniziato a ricevere richieste per la realizzazione di GIF più sofisticate di quelle sgranate che circolano online. E lo stesso vale per l’illustratore inglese Robin Davey, di cui vi proponiamo sotto questa bella GIF realizzata per Wired Italia.
#Teenager
Ne abbiamo già parlato in uno dei precedenti BK. E torniamo a riparlarne ora che si avvicina l’incontro con Zygmunt Bauman, segnalandosi un reportage di Vanity Fair Usa che ben racconta come cambia la sessualità e i ruoli di genere negli adolescenti nell’era dei social-network.
L’autrice del reportage ha parlato con decine di ragazzi e ragazze, scoprendo che mentre diminuisce l’intimità emotiva, crescono le pretese sessuali (soprattutto da parte dei maschi).
“Teens seem to find ways to use it to have sex, often sex devoid of even any pretense of emotional intimacy.”
Relationships are now just “a disembodied coupling that takes place solely on a screen.”
Boys want relationships “to be like a porno,” one teenager tells Sales.
Ma come ben sottolinea Slate criticando il reportage per alcune generalizzazioni, non bisogna fare l’errore di considerare i social media come i responsabili di questi cambiamenti.
Facebook and Snapchat and Tumblr and Twitter and Ask.fm are just new platforms for old problems
Il reportage di Vanity Fair è firmato da Nancy Jo Sales, autrice dell’ultimo film di Sofia Coppola Bling Ring.