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Aspettando Jeff Gomez: il concetto di transmedia storytelling

È ancora possibile oggi parlare di narrativa tradizionale? Le storie non prendono forse una forma estetica e comunicativa più ampia del singolo medium cui originariamente erano destinate?

Jeff Gomez porta avanti, esprime ed applica – nella sua professione – la teoria del transmedia storytelling. In questo video ne dà la sua definizione.

Uno dei maggiori esploratori e teorici del transmedia storytelling è il Prof. Henry Jenkins. Nel suo libro Convergence Culture, Jenkins definisce il concetto di transmedia storytelling come un processo in cui elementi integrali di una storia si diramano sistematicamente attraverso molteplici canali con l’obiettivo di creare un’esperienza di intrattenimento omogenea e coordinata. Ogni medium fornisce il proprio specifico contributo allo sviluppo di una storia e il pubblico si trova immerso in un universo narrativo che presenta molteplici punti di accesso.

Successi come Star Wars o come Matrix sono esempi di narrazione transmediale e dimostrano come, in virtù dei nuovi strumenti offerti dal digitale, la possibilità del racconto si possa espandere, superando il percorso lineare che prevede un inizio, un centro, una fine.
Il centro dell’attenzione non è più su un personaggio o su una trama, ma su come questi possano generare mondi nuovi, da esplorare attraverso altre piattaforme mediatiche: una trama di un libro diventa film che a sua volta genera immagini che possono diventare interattive in un videogioco o “vive” nell’esperienza live di un parco-divertimenti.

Il transmedia storytelling non solo rappresenta il futuro del narrare storie, ma esprime il potere della cultura contemporanea che tende a fondere l’esperienza autoriale con quella del fruitore. Un processo per cui si generano nuove trame e si aprono nuovi mercati partendo dalla circolazione dei contenuti e delle idee che gli stessi lettori/utenti creano attorno a un prodotto culturale. Un territorio nuovo in cui produzione e consumo scambiano i propri ruoli e discutono le proprie ambizioni, mostrandosi specchio di un’era interconnessa, votata alla partecipazione.

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