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Pixar University: a scuola di cinema – e non solo
L’arte è uno sport di squadra.
Parte da questa massima il progetto della Pixar University, un programma di formazione interna rivolto ai dipendenti e promosso da John Lasseter insieme ai suoi più stretti collaboratori. Ma l’iniziativa non coinvolge solo disegnatori e creativi, è chiamato a partecipare l’intero staff della casa cinematografica statunitense.
Randy Nelson, per oltre dieci anni Rettore dell’università per cui la collaborazione risulta essere “l’essenza dell’apprendimento”, non ha dubbio alcuno: «Invece di investire nelle idee, noi investiamo nelle persone. Stiamo cercando di creare una cultura basata sull’apprendimento, popolata da persone che imparano per tutta la vita». Un progetto ambizioso ma a giudicare dai record di incassi dei film Pixar ai botteghini l’idea sembra funzionare. Attenzione però, non si tratta dei semplici corsi di aggiornamento tipici di qualunque azienda, la Pixar University punta più in alto.
Con i suoi oltre cento corsi – fra cinema, pittura, disegno, scultura, danza, animazione, scrittura creativa e molto altro – la Pixar University offre l’equivalente di un corso di studi in belle arti e cinema, la particolarità sta nel fatto che le attività coinvolgono ognuno degli oltre 700 dipendenti, qualunque sia la loro mansione. Ci sono dunque contabili che dai numeri saltano alle lettere dell’alfabeto destreggiandosi fra schemi di rime e figure retoriche, tecnici di produzione che impugnano il pennello da pittore e addetti marketing che abbandonano momentaneamente i grafici di vendita per mettersi dietro la macchina da presa. Il tutto per un massimo di quattro ore a settimana, ogni settimana.
Così facendo la Pixar ha contribuito a creare un ambiente di lavoro dinamico e familiare dove ognuno ha un ruolo riconosciuto. E a chi si domanda che senso abbia insegnare disegno a un ragioniere, Nelson spiega che il corso di disegno non insegna solo, appunto, a disegnare, insegna ad aprire la mente e rendere le persone più precise e attente. Il risultato auspicato è un gruppo di lavoro affiatato in grado di collaborare, imparando gli uni dagli altri e migliorando così la produzione. Intanto il cervello resta in allenamento e gli introiti lievitano.
Ecco così spiegata la citazione latina riportata sullo stemma dell’università: Diutius alienus non (“Non più solo”), come a dire: “Ragazzi, l’unione fa la forza”.