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MEET per Studiotopia 2.0, un progetto di ricerca alle soglie del Simbiocene

Undici organizzazioni culturali e scientifiche europee, fra cui MEET,  partecipano al programma di ricerca Studiotopia. Un progetto di ricerca che mira a esplorare l’intersezione tra arte e scienza, approfondendo il rapporto simbiotico tra queste due discipline  e per far luce sui grandi temi del nostro tempo. L’obiettivo è costruire una profonda integrazione emozionale e tecnologica con la natura. Una visione trasformativa che incarna l’aspirazione a una relazione armoniosa e mutualmente benefica che supporta i principi della sostenibilità e riconosce l’importanza di un’evoluzione ispirata al Simbiocene.

Studiotopia è un progetto internazionale, giunto alla sua seconda edizione, che attiva collaborazioni interdisciplinari tra artisti e scienziati. L’obiettivo è riflettere e prototipare idee e soluzioni incentrate sul tema del Simbiocene. La ricerca, co finanziata dal programma Europa Creativa dell’Unione Europea,  cerca di sfruttare la sinergia creativa tra due mondi apparentemente distanti per immaginare un futuro sostenibile.

Il contesto culturale e la metodologia

Studiotopia si inserisce nel contesto filosofico e culturale del Simbiocene, inteso come superamento dell’Antropocene. Questo concetto, coniato dall’eco-filosofo Glenn Albrecht, immagina un futuro in cui l’umanità vive in armonia con la Terra e tutti i suoi abitanti in reciproca prosperità, evoluzione e interconnessione.

La base teorica del progetto si rifà alla simbiogenesi, teoria proposta dalla scienziata Lynn Margulis. In controtendenza al neodarwinismo e all’idea radicata della competizione per la sopravvivenza, Margulis ha dimostrato come la collaborazione (e talvolta la rinuncia alla propria individualità) sia un motore fondamentale dell’evoluzione. La collaborazione interspecie diventa così un meta-concetto applicabile alle collaborazioni interdisciplinari tra Arte, Scienza e Tecnologia, come sottolineato da Donna Haraway in “Ctulucene”.

A livello metodologico, Studiotopia attiva due percorsi complementari di collaborazione: scienziati emergenti che collaborano con artisti affermati e viceversa. Queste collaborazioni sono facilitate dagli “innovation catalyst” di ciascun centro coinvolto nel progetto, creando un ecosistema fertile per lo scambio di idee e competenze.

Gli obiettivi del programma

L’obiettivo principale di Studiotopia è creare un programma di mostre itineranti dove saranno presentati i 18 progetti arte/scienza sviluppati durante l’anno di residenze. Questi progetti mirano a sensibilizzare il pubblico sulle sfide globali definite all’inizio del progetto.

Studiotopia organizzerà workshop tematici, pop-up lab e un programma di citizen science. Tutte queste iniziative sono volte a stimolare ulteriori riflessioni sui temi trattati. Oltre ad accrescere la citizen awareness sulla necessità di favorire collaborazioni interdisciplinari per affrontare le sfide contemporanee.

Le ricadute concrete del progetto

Studiotopia produrrà numerosi risultati tangibili. Diciotto progetti collaborativi arte/scienza, vari pop-up lab distribuiti in Europa, numerosi workshop partecipativi, showcase nei centri partecipanti. E ancora:  mostre itineranti presso Ars Electronica, Bozar ed Experimenta, un’antologia digitale al MEET prevista per la fine del 2026 e un toolkit per le collaborazioni arte/scienza, frutto del parallelo processo di ricerca sull’intero progetto.

Work in progress e prossimi appuntamenti

Tra i prossimi appuntamenti significativi: ad aprile la seconda study visit a Bruxelles; a luglio sarà lanciata la call per il pop-up lab internazionale a Cluj; il 3-4 settembre si terrà il secondo evento collettivo durante il Festival di Ars Electronica, con la partecipazione di tutti gli scienziati e gli artisti, la terza study visit e il consortium meeting in presenza.

Undici importanti istituzioni europee collaborano al progetto Studiotopia: CLUJ CULTURAL CENTRE (Romania), ARS ELECTRONICA (Austria), MEET (Italia), Beta Festival (Irlanda), GLUON (Belgio), KERSNIKOVA (Slovenia), HEXAGONE (Francia), BOZAR (Belgio), CYENS (Cipro), CCA LAZNIA (Polonia) e LABORAL (Spagna).

Insieme, queste istituzioni fungono da catalizzatori per l’innovazione e la collaborazione, promuovendo il dialogo e lo scambio tra discipline e oltre i confini nazionali.

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