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:REWORLD | gli artisti in mostra a MEET
:REWORLD segue le ricerche artistiche di Wassim Alsindi e 0x Salon, Kat Austen e Fara Peluso, Samira Benini Allaouat, Felix Gaedtke, Josef Hovadik, Studio Lapatsch | Unger e Studio Johanna Schmeer, Studio Above & Below e Sissel MarieTonn.
Gli artisti in mostra lavorano in ambiti quali l’immunologia, i biomateriali, la criptoeconomia, il design speculativo e la critica culturale, con una varietà di tecnologie e linguaggi, invitandoci a sperimentare il potenziale di insiemi connettivi e intrecciati e forme irrisolte di nuove realtà.
Geo-Llum
SAMIRA BENINI ALLAOUAT (2022, in progress)
Samira Benini Allaouat è un’artista transdisciplinare, affascinata da vecchie tecnologie e conoscenze scientifiche consolidate, con nuove applicazioni contemporanee. Utilizza inoltre la filosofia maker e DIY per mettere in discussione stereotipi, comportamenti sociali e sistemi, esplorando percorsi di piegatura e fusione di elementi, ricercando e testando soluzioni low-tech per costruire una prospettiva futura più resiliente. Proveniente da un background di 25 anni nell’arte urbana radicale e nella progettazione di immagini in movimento, il suo medium preferito è la città. Ha ottenuto riconoscimenti internazionali attraverso un gran numero e diverse tipologie di performance, mostre, progetti editoriali ed eventi sotto diversi pseudonimi, oltre che in forma anonima. Il suo progetto Geo-Llum mira a reimmaginare il ruolo dell’illuminazione pubblica nelle aree verdi urbane attraverso una relazione simbiotica tra il mondo artificiale e quello naturale, concentrandosi su una più profonda comprensione della comunità dei microrganismi come collaboratori fondamentali nell’ecosistema della città. I geobatteri sono i batteri con una forte capacità di creare elettricità gratuita e di bio-risanare il suolo contaminato. Le fotografie scientifiche presentate nei light box offrono una visione ravvicinata di questi microrganismi e del loro specifico assemblaggio, permettendoci di osservarne le dinamiche e la struttura collettiva. Geo-Llum è stato sviluppato nell’ambito di Microorganism Cities, una residenza ospitata dal CCCB e lanciata insieme a Sonar e al Politecnico di Barcellona. Il progetto fa parte del primo programma pilota di biorisanamento della città di Barcellona ed è stato sviluppato in collaborazione con il Green City Lab Barcelona e Akasha Hub, a Hort del Clot. La residenza ha risposto alla sfida di come integrare i microrganismi per progettare città più sostenibili.
Ouroboros
KAT AUSTEN AND FARA PELUSO (2022, in progress)
Kat Austen crea installazioni new media, musica e performance basate su un’ampia ricerca teorica che riflette sulla relazioni con l‘altro più giuste ed eque, dal punto di vista sociale e ambientale, attraverso tempi più che umani. Fara Peluso è un’artista e designer che ricerca sull‘approfondire la relazione tra esseri umani, organismi viventi e processi biologici. Attraverso la loro collaborazione, Austen e Peluso propongono strategie alternative per ricostruire la nostra coesistenza con la natura. Il loro lavoro Ouroboros parla della natura ciclica della materia e delle relazioni umane con l’ambiente. L'”ouroboros” – un serpente mitologico circolare – è noto come simbolo di rinnovamento e rinascita, emblema del caos in un mondo di ordine imposto. In un momento in cui l’attività industrializzata esercita un ordine sul pianeta, l’alterazione del clima porta un caos globale sovraumano all’esistenza umano-centrica. Affrontando il potenziale delle bioplastiche rispetto ai materiali a base di petrolio, Ouroboros evidenzia la sinergia tra nuovi materiali e nuove estetiche per un futuro sostenibile. L’installazione incorpora materiale bioplastico coltivato dalle alghe, soddisfacendo non solo l’obiettivo circolare di non lasciare tracce, ma anche quello di favorire la rigogliosità attraverso la sua produzione – essa stessa un emblema del processo di rinnovamento e rinascita. In forma di video, il materiale è giustapposto attraverso il movimento corporeo in un paesaggio in transizione. La forma scultorea anima il materiale in due modi: come creatura “vivente” e come disco rotante, creando un legame tra la varietà di proprietà materiali possibili e la circolarità del concetto e della materialità dell’opera. Ouroboros è stato sviluppato nell’ambito della residenza Circular Futures, ospitata da Ars Electronica e in collaborazione con Innovationshauptplatz della città di Linz, Greiner Innoventures GmbH e Johannes Kepler University Linz. La residenza mirava ad affrontare la crisi delle risorse energetiche attraverso soluzioni innovative e artistiche che ripensino le modalità di coinvolgimento delle risorse attraverso il design circolare, l’ingegneria, la produzione, la distribuzione, la riparazione e il riciclaggio.
Berlin 2037
FELIX GAEDTKE (2022, in progress)
Felix Gaedtke è un pluripremiato narratore immersivo e produttore creativo attualmente residente a Berlino. Ha co-fondato lo studio di narrazione immersiva NowHere Media con l’intento di creare nuovi spazi per le voci sottorappresentate nei discorsi tradizionali. Lavora con tecniche di narrazione VR e AR come mezzo per trasmettere realtà diverse in tutto il mondo. Alumnus al Sundance New Frontier, il suo lavoro è stato premiato come “Miglior uso delle arti immersive” al SXSW e dal Lumiere Award per il “Miglior documentario VR”. Berlin 2037 è un’installazione cyber-fisica multisensoriale che esplora le possibilità future dell’urbanistica accessibile e delle infrastrutture di mobilità. Attraverso un’esperienza narrativa di fantasia, i visitatori incontrano Maya, una quattordicenne appassionata di computer e animazione 3D che vive a Berlino e che si è recentemente rotta il polso quando un camion l’ha fatta cadere dalla bicicletta in mezzo al traffico. Determinata a usare le sue competenze digitali per trasformare la sua città, Maya si prefigge la missione di creare una versione virtuale della sua Berlino, una versione a misura di bambino, sicura e sostenibile. L’opera combina scansioni fotogrammetriche su larga scala della Berlino contemporanea con animazioni in computer grafica immaginarie e futuristiche per sperimentare l’aspetto, il suono, l’odore e la sensazione di una città costruita con energia e costruzioni sostenibili. Berlin 2037 è realizzato da NowHere Media e Vincent Productions e prodotto nel contesto della residenza New Modes of Mobility ospitata da STATE, un centro regionale S+T+ARTS con il sostegno della BMW Foundation Herbert Quandt. La residenza mirava a trovare basi comuni per un futuro più sostenibile della mobilità urbana a Berlino. Il lavoro è co-diretto da Felix Gaedtke e Gayatri Parameswaran, e scritto insieme a Mia Von Kolpakow.
Cyprus Vital Signs – A Journey to Enchantment
JOSEF HOVADIK (2022, in progress)
Joseph Hovadik è un visual artist nato in Francia e residente in Guatemala con un background in geologia, scienza dei dati e arte. Lavora con un’ampia gamma di stili e media che includono pittura, opere su carta, stampe, media digitali e set di dati. Il suo lavoro artistico può essere giocoso e irriverente, o esplorare interpretazioni cupe e umoristiche delle molteplici crisi globali in corso. Cyprus Vital Signs – A Journey to Enchantment mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’impatto delle attività umane sull’isola di Cipro, indagando le ripercussioni socio-ambientali del turismo locale attraverso l’analisi, la descrizione, la trasformazione e la narrazione dei dati generati dalle attività turistiche. L’opera è composta da 10 animazioni video e da un’esperienza video a 360 gradi che mostra storie e realtà della crisi socio-ambientale. Come un viaggio polittico verso una realtà incantata, l’opera si basa su dati digitali e fisici che vengono analizzati, presentati e interpretati attraverso uno sguardo caleidoscopico. Scavati da algoritmi autonomi, i dati iperlocali e generali lasciati dai turisti vengono letti come indicatori socio-ambientali e compilati in un report giornaliero, mentre un sito web open-source continuamente aggiornato rende disponibili tutte le risorse che informano costantemente il progetto. Il lavoro culmina con un processo sinergico di stampa hi-tech/low-tech, che sposta lo sguardo dalla strumentalizzazione dilagante e dalle megavisioni del nostro mondo verso l’approdo a una terra incantata, il ripristino della distanza tra gli oggetti e il risveglio a una nuova cosmologia che preserva il futuro.
Bodies of Water
Studio Lapatsch | Unger and Studio Johanna Schmeer (2022, in progress)
Anja Lapatsch e Annika Unger costituiscono lo Studio Lapatsch|Unger, un duo di designer con sede a Berlino, il cui lavoro indaga le culture materiali e i fenomeni culturali, rivelando strati di conoscenza tra passato, presente e futuro che si traducono in reazioni critiche e visioni di scenari futuri in contesti storici, ecologici e culturali. Johanna Schmeer è una designer e ricercatrice interdisciplinare con sede a Berlino, docente di design alla Folkwang University of the Arts. Il suo lavoro esplora le ecologie aumentate tecnologicamente, i flussi industriali di materia e la ridefinizione dell’umano all’interno dei suoi intrecci interspecie, geospaziali e tecnosociali. Bodies of Water è un’indagine geoidrologica sui sistemi regionali di acque sotterranee di Berlino, che forniscono quasi il 100% dell’acqua potabile della città. Riflettendo sul flusso dell’acqua che circola dentro e fuori i corpi umani, il progetto esplora le complessità che si celano sotto la città, fornendo artefatti che consentono una nuova prospettiva sull’impatto della geologia sulla vita umana. La prima parte del progetto interpreta i dati delle sezioni geologiche bidimensionali della città e li traduce in vasi di vetro scultorei, trasmettendo le forme tridimensionali dei bacini idrici sotterranei di Berlino. La seconda parte offre una panoramica delle falde acquifere sotto la superficie terrestre, concentrandosi sulle rocce permeabili all’acqua che filtrano le particelle e i batteri e forniscono una purificazione naturale delle acque sotterranee. L’opera raccoglie rocce specifiche dagli strati geologici sottostanti la città e le utilizza per trasformare la qualità minerale delle acque di altri luoghi in quella di Berlino, consentendo di accedere alle specificità dell’acqua locale attraverso l’ingestione, la percezione e la degustazione, e di trasporsi temporaneamente nell’ambiente acquatico locale.
Entangled Landscape
STUDIO ABOVE & BELOW (2022, in progress)
Studio Above&Below è uno studio d’arte e tecnologia con sede a Londra fondato dal duo di artisti Daria Jelonek e Perry-James Sugden. Il loro lavoro combina arte digitale e dati per creare connessioni inedite tra esseri umani, macchine e ambiente. Combinando ricerca e sistemi generativi, la loro pratica utilizza AR, XR e AI per creare opere d’arte innovative e sculture di dati che spingono i confini dei media digitali per esplorare la vita futura e la consapevolezza ambientale. Entangled Landscape è un’esperienza meditativa di mixed reality che aumenta la vita collaborativa invisibile del suolo sotto forma di scultura digitale. L’opera si concentra sulla visibilità e sulla consapevolezza delle reti e degli scambi di risorse che avvengono nel suolo a livello microscopico, indagando sul comportamento mutualistico e collaborativo tra industrie, nature e culture diverse. L’opera si concretizza in un’installazione audiovisiva che permette al pubblico di incontrare due reti neurali addestrate alle interazioni mutualistiche, ispirate alle micorrize e alimentate da dati ambientali in tempo reale provenienti dall’area delle Fiandre sud-occidentali in Belgio. Il progetto è il risultato di una collaborazione tra arte e scienza, tra scienziati, geologi, urbanisti, analisti di dati ed esperti di teorie complesse che esplorano temi come l’impermeabilizzazione del suolo, la biodiversità del suolo, il comportamento mutualistico tra funghi e radici e i sistemi di simulazione computazionale Machine Learning.
The Sentinel Self
SISSEL MARIE TONN (2022, in progress)
Sissel Marie Tonn è un’artista danese con sede all’Aia. Nella sua pratica esplora i modi complessi in cui gli esseri umani percepiscono, agiscono e sono legati all’ambiente. Il suo lavoro si concentra sui momenti di consapevolezza e sui cambiamenti di percezione, in cui i confini tra il nostro corpo e l’ambiente circostante iniziano a sfumare. Tracciare e catturare questi momenti si traduce in installazioni e oggetti ibridi e interattivi, in cui il pubblico è invitato a interagire in modo sensoriale e partecipativo con le storie e i dati a disposizione. Le sentinelle sono il nome dato dagli scienziati ambientali agli organismi la cui sensibilità ai cambiamenti ambientali aiuta a comprendere la salute e la vulnerabilità di un ecosistema. Lo studio degli organismi sentinella negli oceani del mondo ha aiutato a comprendere gli effetti dell’inquinamento da microplastica, ma recenti ricerche hanno dimostrato che l’inquinamento da microplastica si trova anche all’interno dei corpi umani, suggerendo che gli esseri umani si sono uniti alla schiera delle specie sentinella, a causa della nostra dipendenza globale dalla plastica. The Sentinel Self è un’opera d’arte immersiva che si estende su più livelli di un mondo acquatico, abitato da esseri simili all’uomo che condividono un ambiente comune tra i mari esterni e interni dei loro corpi. L’opera è realizzata come una simulazione in tempo reale ispirata al sistema immunitario umano e ai recenti lavori scientifici sulle possibili reazioni immunitarie alle microplastiche presenti nel nostro sangue. L’opera è illustrata da un narratore interattivo la cui storia cambia quando il pubblico interagisce attraverso la propria frequenza cardiaca. Mentre la simulazione si evolve, questo mondo interiore viene trasformato da flussi di particelle di microplastica. Il pubblico diventa testimone di una sfumatura dei confini tra oceani terrestri e corporei, alludendo alla realtà che gli esseri umani non solo trasformano il mondo, ma ne sono a loro volta trasformati.
The Art of Indifference: The Immaculate Misconception
WASSIM ALSINDI & 0X SALON (2022, in progress)
Wassim Z. Alsindi è il fondatore e curatore del 0x Salon, un esperimento continuo e no-profit di condivisione collettiva della conoscenza e di produzione culturale che interroga criticamente la cultura digitale attraverso eventi discorsivi, residenze e interventi scientifici e creativi. È specializzato nella progettazione concettuale e nella filosofia dei sistemi peer-to-peer, su cui scrive, parla, insegna e fa da consulente. Ha una rubrica editoriale presso il Computational Law Report del MIT e ha co-fondato la rivista e la serie di conferenze Cryptoeconomic Systems del MIT. Ha curato festival artistici, diretto un laboratorio di ingegneria scultorea e pubblicato musica sperimentale, teatro d‘improvvisazione, poesia e scritture speculative. Ha conseguito un dottorato di ricerca in fotofisica supramolecolare ultraveloce presso l’Università di Nottingham. Attraverso un gioco partecipativo e un’opera teatrale satirica, The Art of Indifference è un progetto duplice che interroga le implicazioni ambientali delle criptovalute, ambientato in un futuro distopico che mette a nudo le tensioni contemporanee tra capitale ed ecologia nell’attuale regime economico globale basato sulla scarsità. L’opera si svolge come una narrazione fittizia, in cui Stati un tempo “falliti” fanno del Bitcoin la loro valuta ufficiale, mentre l’energia alimentata da un vulcano le rende le nazioni più ricche della Terra. Attivisti attenti all’ambiente iniziano a sollevarsi contro le fattorie minerarie. The Immaculate Misconception costituisce la prima parte dell’opera e si materializza in un ambiente di narrazione interattiva ispirato ai libri di giochi pre-internet, in cui i partecipanti prendono una serie di decisioni politiche nel corso del tempo, mentre il Bitcoin prolifera e il livello del mare globale aumenta. La seconda parte dell’opera acquisisce una dimensione performativa attraverso The Black Hole of Money, un’opera letteraria fittizia e performativa ambientata nell’anno 2040 che satireggia la crescita ecocida del Bitcoin attraverso personaggi umani una IA e un buco nero mutaforma.