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Nuovi modelli culturali ed economici. Sintesi dei lavori

Un tavolo di discussione “tempestoso”,  ci dice Ilaria Bonaccossa  nel suo intervento alla  restituzione al  pubblico  dei  risultati del  lavoro  del  tavolo Nuovi modelli culturali ed economici nell’arte, E non poteva essere altrimenti sia  per il numero degli intervenuti (21 tra  professionisti, istituzioni e aziende a  cui si sono  uniti  diverse  persone del  pubblico) sia  per l’estremo  interesse che suscita la questione del mercato dell’arte e i  suoi cambiamenti con  l’arrivo di blockchain e NFT al centro della discussione, parola chiave disruptive del momento che al pari di Metaverso solleva perpessità ed entusiasmi in pari misura.
L’intervento di Domenico Quaranta nel dibattito è stato risolutivo e chiarificatore al contempo: al di là degli scossoni e agli slanci del mercato, l’obbiettivo è sempre farlo lavorare al servizio del talento e degli artisti.

 

La mappa dei territori dei Nuovi modelli culturali ed economici nell’arte non poteva altrimenti partire che dal Vecchio Mondo dell’arte contemporanea, e da lì spostarsi verso nuovi territori dove il curatore d’arte digitale sarà chiamato a intercettarne le novità: è l’occasione per rinnovare la community building tra il mondo dei galleristi il talent scouting, che si svolge ora con metodi e visioni molto diverse dal passato “analogico”. Lo scenario digitale futuro dovrà rispondere ad esigenze ben diverse dalle attuali, sia per quanto riguarda i futuri utenti, sia per quanto riguarda la gestione del patrimonio culturale. Blockchain  e NFT non solo hanno modificato profondamente il mercato dell’arte, ma stanno mettendo anche in discussione tutto il sistema di protezione del diritto intellettuale e d’autore.
Il Ministero dei beni Culturali difatti si sta interrogando sull futuro del copyright digitale e sta trasformando alcune leggi molto rigide sull’uso delle immagini legate al patrimonio culturale, ma in prospettiva la questione non riguarderà solo le riproduzioni, ma tutte le nuove forme d’arte.
Infine, questo è probabilmente anche il momento per interrogarsi e costruire la storia delle origini dell’arte digitale, compito che il nascente Museo Nazionale dell’Arte Digitale andrà a svolgere, cercando di raccoglierne le testimonianze e le opere più significanti.

Contributi

— Luisa Ausenda Head of Collectors Relations and Institutional Partnerships at Aorist, Italia
— Giulia Bini Curator and Production Manager PEPLS Pavilions, Svizzera
— Marek Claassen Co-founder Limna, Regno Unito
— Marios Constantinides CYENS – TMS Manager & Visual Artist, Cipro
— Antonio Di Marzo Co-Founder Smoothie Lab, Svizzera
— Giusella Finocchiaro Jurist, Italia
— Alberto Fiz Journalist & Curator, Italia
— Wolf Lieser Director DAM Museum, Germania
— Beatriz Ordovas Specialist Christie’s, Regno Unito/Italia
— Domenico Quaranta Art Critc & Curator, Italia
— Roberta Dell’Acqua Associate Specialist Sotheby’s, Regno Unito/Italia
— Cristiano Seganfreddo Journalist FlashArt, Italia
— Giorgio Sotira CEO Civita Italia
— Jessica Tanghetti Consultant & Curator, Italia
— Wassim Z. Alsindi Artist, Art Hub Copenaghen, Danimarca

 

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