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Atlas followup: i numeri dell’atlante
L’atlante è una immersione condivisa.
Non è possibile pensare al New Atlas come ad una iniziativa che senza confronti si cristallizzi in una idea proposta dall’alto senza confronto e senza condivisione.
Prima di tutto la partecipazione del pubblico che ha seguito i due incontri plenari, in cui abbiamo prima illustrato il progetto, poi una volta che i tavoli hanno concluso il loro lavoro esplorativo, il risultato delle loro considerazioni disegnate sulla mappa.
Oltre seicento persone si sono registrate complessivamente alla tre giorni di manifestazione, un obbiettivo che ci eravamo proposti di realizzare e che si è avverato. Un pubblico attento e non poteva essere altrimenti perché la densità di contenuti è stata notevole: abbiamo avuto oltre 60 contributori con cui abbiamo lavorato alla stesura dell’Atlante.
Ma anche la nostra community in rete, oltre duecento persone hanno seguito tutta l’iniziativa dallo streaming sul nostro sito, alla quale si sono aggiunti gli utenti di Facebook.
Forse la migliore delle rappresentazioni di questa immersione nella geografia dell’arte digitale ce l’ha donata l’animazione di Mauro Martino artista, designer e ricercatore, fondatore e direttore del Visual Artificial Intelligence Lab dell’IBM Research realizzata da una intelligenza artificiale che ha scansito la rete raccogliendo informazioni video riassemblandole in una immagine liquida, cangiante ma incredibilmente efficace gli obbiettivi dell’atlante.