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AI4FUTURE Residency: Luca Pozzi con RM2022
AI4FUTURE mira a creare una rete internazionale di laboratori utili da un lato, a migliorare la comprensione e la diffusione delle tecnologie relative all’AI, e dall’altro fondamentali per una partecipazione attiva e creativa di giovani attivisti all’interno della scena cultuale europea.
Il progetto combina intelligenza artificiale, arte e innovazione sociale attraverso workshop dinamici, in collaborazione con artisti, per creare opere d’arte e installazioni basate sull’AI con anche l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica.
Le tematiche affrontate toccano diversi ambiti, dai trasporti e dalla logistica, in riferimento sia alla mobilità fisica che a quella geografica, alla quarta rivoluzione industriale, ovvero le tecnologie come 5G o Bluetooth; dal benessere e dalla consapevolezza di sé, alla mobilità sociale, come i flussi migratori e l’utilizzo estremo del digitale sullo sfondo di un’immobilità causata dalla pandemia.
LA SFIDA DI MEET
Gli artisti sono invitati a concentrarsi sulle piattaforme urbanistiche, il modo in cui le piattaforme digitali connettono le città con le persone che le abitano.
La sfida principale è come sviluppare e utilizzare i set di dati per plasmare la prossima realtà futura della mobilità urbana, evitando i potenziali rischi che derivano dalla crescente sorveglianza e dai sistemi discriminatori, basati su AI e dati estrattivi.
Gli artisti sono invitati a indagare anche il potenziale uso creativo dei dati e delle piattaforme digitali per una società più inclusiva.
IL PROGETTO SELEZIONATO: RM2022
“RM2022“, ispirato all’omonima missione spaziale dell’E.S.A., l’Agenzia Spaziale Europea tra il 2004 e il 2016. Esso comprende la ricostruzione in 3D della cometa 67.P Churyumov Gerasimenko, trasformata da corpo celeste fisico in un punto di convergenza digitale per diverse discipline.
“RM2022” è un hub temporaneo libero, senza specifiche coordinate politiche, religiose e geografiche, adatto a contributi interdisciplinari e all’interazione sociale: un punto di incontro per attivisti, artisti, filosofi e scienziati.
Un luogo per un pubblico ibrido, che supera i confini linguistici e fisici nell’era pandemica.
Il progetto vuole essere una metaforica Stele di Rosetta digitale accessibile dopo 2.200 anni dal ritrovamento archeologico. Perciò uno strumento relazionale che permette alle informazioni di fluire e collegare l’intero pianeta.
Attraverso l’intima interconnessione dei vari contributor, la Rosetta Mission 2022 offre un’entità multidisciplinare in continua evoluzione che elabora costantemente i dati in arrivo da Intelligenze Artificiali, Instagram, Twitter, Youtube, incorporando piattaforme digitali e fisiche in un unico ambiente.
L’ARTISTA: LUCA POZZI
Luca Pozzi (1983, Milano) Ispirato dai mondi dell’arte, della fisica, della cosmologia multi-messaggera e dell’informatica, dopo la Laurea in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano e le specializzazioni in Computer Graphics e Sistemi, collabora con visionarie comunità scientifiche tra cui la Loop Quantum Gravity (PI), il Compact Muon Solenoid (CERN) e il Fermi Large Area Telescope (INFN, NASA). Studiando gravità quantistica, cosmologia e fisica delle particelle, la ricerca teorica è convertita in una serie di installazioni ibride caratterizzate da sculture magnetiche, oggetti in levitazione, esperienze VR / AR e un uso performativo della fotografia basata su una straniante sensazione di tempo sospeso e multi-dimensionalità.
Il suo lavoro è stato esposto presso importanti musei e gallerie in Italia e all’estero e le sue opere sono parte di prestigiose collezioni pubbliche e private tra cui il Mart di Rovereto, il Mambo di Bologna, il MEF di Torino, Il Ministero degli Affari Esteri La Farnesina e L’Archive of Spatial Aesthetics and Praxis di New York. E’ conosciuto per la serie fotografica “Supersymmetric Partner”, che documenta i suoi salti di fronte alle pitture rinascimentali di Paolo Veronese e per l’utilizzo di tecnologie a levitazione elettromagnetica in opere dal sapore futuristico come “Schroedinger’s cat through Piero della Francesca influence” (Museo Marino Marini, 2010), “9 Churches 9 Columns” (Moscow Biennale, 2011) e “The Star Platform” (Marrakech Biennale, 2012). Nel 2013 mette a punto il dispositivo di disegno di luce da remoto “Oracle” (DLD, Haus der Kunst, Monaco), del 2015 é la mostra “The Messengers of Gravity” (MEF,Torino), mentre del 2017 il progetto “Blazing Quasi-Stellar Object” al CERN di Ginevra. Nello stesso anno partecipa a “Documenta 14” come parte del collettivo “Eternal Internet Brotherhood” (Kassel).
Successivamente ha lavorato ad installazioni site-specific immersive in ambienti storici (The Grandfather Platform – Sala Carracci, Palazzo Magnani, Bologna, Art City, 2018). Nel 2019 e durante la crisi pandemica da Covid-19 approfondisce gli strumenti della realtà aumentata con le serie “Dark Collection Brera” e “Dark Collection Sistine-Chapel”, mentre del 2020 il suo primo lavoro in Realtà Virtuale “Rosetta Mission 2020” risultata vincitrice del fondo europeo ERC An-Iconology (History, Theory, and Practices of Environmental Images) dell’Università Statale di Milano. A settembre 2021 inaugura il progetto Hyperinascimento presso la FMAV (Fondazione Modena Arti Visive) incentrato sulla definizione di un nuovo umanesimo non-antropocentrico e ipertecnologico, mentre nel 2022 e’ parte della 23°Triennale di Milano “UNKNOWN UNKNOWNS” curata dall’astrofisica dell’ESA Ersilia Vaudo.”