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Giorgia Lupi a Meet the Media Guru: le foto e il video
È stato un abbraccio, quello della community di Meet the Media Guru con Giorgia Lupi. Il 5 luglio scorso più di 500 persone si sono messe in fila per partecipare all’incontro con l’artista e information designer emiliana, ma newyorkese d’adozione. La grande sala di BASE Milano non ci ha messo molto a riempirsi di un pubblico eterogeneo fatto di studenti, giovani professionisti, giornalisti, designer italiani e non curiosi di immersi nel mondo dei Big Data attraverso gli occhi di Giorgia.
WE ARE DATA. @giorgialupi e la platea piena di @mmguru #meetlupi #basemilano #meetlupi #BigData pic.twitter.com/cZ9IsUjN5o
— basemilano (@base_milano) 5 luglio 2017
«I have a passion and obsession with data» ha subito rotto il ghiaccio Lupi. Il suo speech è stato un invito a non farsi spaventare dalla mole enorme di numeri e algoritmi che sono diventati convitati di pietra delle nostre vite, ma “dimenticarli” e lasciare emergere il racconto di cui sono portatori. Una visione antropocentrica che la designer ha denominato Data Humanism. Imperfetti, parziali e soggettivi, i dati sono un modo per rappresentare la realtà, ma non possono né devono incasellarla. «Blur the bundaries» ha suggerito la speaker, invitando a sfumare i confini e abbandonare le rigidità “ingegneristiche”.
L’hashtag della serata – #meetLupi – è diventato subito trending topic, raccogliendo decine di tweet del pubblico in sala e di quello connesso in rete attraverso lo streaming su Facebook. Il racconto completo dell’evento si trova allo storify.
#humandata not only #bigdata #meetlupi pic.twitter.com/rn2YcK0kaQ
— Stefano Gatti (@Micio1970) 5 luglio 2017
Nel corso della sua coloratissima presentazione, Giorgia Lupi ha tratteggiato alcuni dei suoi progetti, a partire dal più celebre Dear Data, che l’ha vista protagonista di un esperimento lungo un anno durante il quale ha raccolto numeri e cifre relativi agli aspetti più personali della sua quotidianità. Questi dati sono diventati diagrammi e infografiche disegnati a mano e spediti alla sua amica di penna Stefanie Posavec sotto forma di cartolina postale. Un progetto sugli small data autenticamente analogico acquisito dalla collezione permanente del MoMA.
#humandata not only #bigdata #meetlupi pic.twitter.com/rn2YcK0kaQ
— Stefano Gatti (@Micio1970) 5 luglio 2017
Lupi non ha mancato di offrire qualche informazione in più sui lavori più recenti come la collaborazione con la musicista Kaki King, un progetto multimediale “a quattro mani” che, attraverso la data visualization, decostruisce la musica e ne rivela l’autentica essenza. La visualizzazione rileva gli aspetti più appariscenti della melodia, ma anche particolari nascosti come il movimento delle mani, il tocco e le dita coinvolte in un quadro poetico e sorprendente:
Le #note come dati che prendono vita. Poesia dei #BigData!
Questo ci sta facendo vivere @giorgialupi a #meetLupi live a @base_milano pic.twitter.com/RhQc2EoAW0— Matteo Camporeale (@CamporealeM) 5 luglio 2017
A sintetizzare lo speech di Giorgia Lupi per gli assenti ci ha pensato la service designer Alice Colombo, con questo fantastico (e inatteso!) visual recap:
Meet the Media Guru è realizzato in partnership con Fastweb, Artemide, Fondazione Fiera Milano, con il patrocinio di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo e la collaborazione di Institute without Boundaries | George Brown College – Toronto.