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Il futuro dei libri immaginato dagli hacker

Prendi una sociologa, una designer e uno sviluppatore. Falli incontrare per caso a una Hackathon dove sono state invitate oltre 200 persone. Parleranno per ore e ore dei loro romanzi preferiti. Ma anche di come la tecnologia potrebbe permetterci di scegliere i libri in modo del tutto nuovo. Così è successo a Jill, Lisa e Jason, incontratisi per caso alla prima Publishing Hackathon organizzata da BookExpo America lo scorso Maggio.

I came to the Publishing Hackathon and Jill happened to be sitting in front of me and we started chatting, and ended up spending two or three hours talking about books and our relationships with books—why we had read certain books, and what it is to love a book.

A Jill, Lisa e Jason sono bastate solo 24 ore per partorire l’idea di un’app che consiglia i libri da leggere in base alle emozioni suscitate dalle diverse tipologie di personaggio. Del tipo: mi piace l’adolescente tormentato che veste i panni dell’anti-eroe; cosa devo leggere dopo “Il giovane Holden“? Prova con “Sofia veste sempre di nero“.

We thought a lot of what it means to love a book has to do with your relationship with a character—that’s at the core of what you describe when recommending a book to a friend. When we talked about our favorite books, we really found that pattern repeating.

Il concept è andato in finale, insieme ad altri sei progetti, tra cui un’applicazione che prova a riprodurre online l’esperienza dei libri scelti in base alla copertina e un’altra che sfrutta la geolocalizzaione per suggerire nuovi titoli.

Ma alla fine a vincere il premio da 10.000 dollari è stato proprio quel concept nato per caso dall’incontro fortuito di una sociologa, una designer e uno sviluppatore. Si chiama Evoke ed è appunto un’applicazione “emotiva” per la scelta dei libri.

Readers may determine if they wish to be inspired, challenged, amused, or informed during their next read based on content generated by an audience-in-common

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Un prototipo di Evoke

Anche grazie all’aiuto dei mentor scelti dagli organizzatori, Evoke è riuscito a convincere una giuria eterogenea composta da venture capitalist, imprenditori digitali e giornalisti. Ed ora è un progetto in via di sviluppo che sarà presto messo a disposizione in formato beta.
Tutto ciò non è nato all’interno di un circuito hi-tech (come di solito avviene con le Hackathon), ma all’interno di BookExpo America, importante evento fieristico che ha saputo adattarsi all’era digitale mettendo insieme editori e lettori, hacker e venture capitalist, autori e imprenditori.

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Gli ideatori di Evoke con la giuria – Credit: Publishing Hackathon

 

Perché come dice Steven Rosato, Event Director di BookExpo America e ospite il 25 settembre a Exhibitionist (evento organizzato da Fondazione Fiera Milano) ormai le fiere del libro non possono essere solo un luogo di esposizione e discussione. Devono anche creare le occasioni per far incontrare individui con un background diverso. E, così, far scattare quella scintilla necessaria per immaginare l’editoria del futuro.

Technology is a tsunami coming onto publishing. And today’s event, bringing together venture capitalists, entrepreneurs, publishers, agents and others at BookExpo not just to discuss – but to create – the digital future is so exciting.

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