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Alberto Cairo: 6 suggerimenti per pensare visualmente
Non tutti sono in grado di realizzare illustrazioni per infografiche perfette come questa del Washington Post. E non tutti possono sviluppare visualizzazioni eleganti come questa messa a punto da Moritz Stefaner.
Ma tutti, giura Alberto Cairo, tra i più acclamati architetti dell’informazione al mondo che l’8maggio ha parlato a Exhibitionist, ciclo di incontri organizzati da Fondazione Fiera Milano con la collaborazione di Regione Lombardia, Camera di Commercio e MtMG. possono imparare a pensare visualmente, a organizzare il mondo in una struttura che dovrà poi essere guardata.
Ecco i suoi 6 suggerimenti per chi ci vuole provare.
# fazzoletto
Non c’è bisogno di software. O meglio, per imparare a usare un software per costruire visualizzazioni c’è sempre tempo (e magari si può trovare qualcuno che lo sa fare). Quello che conta è abituarsi a pensare la struttura di un’infografica: il che si può fare con dei semplici bozzetti, magari buttati giù su un fazzoletto.
# giornalismo
L’infografica non si riduce all’illustrazione. Ovvero, non è solo arte e bellezza ma una forma di comunicazione che rispetta gli stessi principi a cui obbediscono gli articoli giornalistici: ricerca e accuratezza.
# occhiali
L’infografica è uno strumento che aiuta a capire e a trovare verità nascoste. Funziona un po’ come gli occhiali per chi ha problemi di vista: senza si vede il mondo sfuocato, li indossiamo e immediatamente tutto acquista un senso e il “segnale” emerge dal “rumore”.
# storie
Le visualizzazioni che funzionano non si limitano a presentare dei dati. Ma sono storie che vanno strutturate per guidare il lettore a capire quello che i dati significano. Dunque, sono una forma di storytelling.
# cittadini
I dati possono essere belli. E magari pure interessanti. Ma se aiutano è anche meglio. Le migliori infografiche sono pensate e disegnate per dare strumenti ai cittadini, che con questi, per esempio, possono anche controllare i politici.
# squadra
L’infografica non è il prodotto di un designer solitario davanti al Pc. Ma è un lavoro di squadra a cui contribuiscono diverse competenze e per le quali va fatto un lavoro di scavo e di ricerca spesso intervistando gli esperti dei vari campi. Un po’ come le inchieste giornalistiche.
Raffaele Mastrolonardo
@pelopida